Umberto Abenaim, nonno dell’ autore di ABENAIM, si laurea in Giurisprudenza a Pisa nel 1897. Nel 1903 si sposa nel Tempio ebraico di Roma con Lida Cassuto
Guardando le vecchie foto ingiallite che mio padre conservava come se fossero reliquie, sono sempre rimasto colpito dalla bellezza e dall’ eleganza della nonna, da quegli abiti che sembravano uscire da un quadro di Giovanni Boldini.
Giovanni Boldini, Franca Florio
Linda Cassuto
La coppia si stabilisce a Pisa; nascono quattro figli. Gemma, Carlo (padre dell’autore del libro), Vanda ed Ettore.
L’ infanzia di mio padre non fu diversa da quella dei bambini della sua epoca. Gli Abenaim erano una famiglia ebraica, fortemente fedele alle tradizioni sia nella forma che nella sostanza, ma erano anche perfettamente integrati nel contesto sociale pisano. In inverno risiedevano nel cuore di Pisa, sul Lung’ Arno Mediceo in Piazza Mazzini, d’estate a Rezzano di Calci.
Nel 1914, infatti, mio nonno aveva acquistato lì, per trascorrervi le estati, un vecchio casolare, con grandi stanze che poi risistemò.
Certosa di Calci
A Carlo, ormai anziano piace ricordare la sua infanzia, i giochi a Rezzano nei vialetti della villa, i bagni nel torrente Zambra, le gite alla Certosa, le scalate del monte Verruca.
La vita a Rezzano di Calci profumava di felicità.
Casa di campagna della famiglia Abenaim a Rezzano di Calci
A tredici anni, Carlo festeggia il suo Bar Mitzvà.
Ne parlò a lungo ai suoi amichetti cattolici che giocavano con lui a calcio nell’ oratorio dei Salesiani. Facevano domande su domande incuriositi dalle tradizioni ebraiche. Forse pensavano che le nostre usanze fossero strane. Ma non furono mai antisemiti. Non lo furono i compagni di calcio, i compagni del liceo classico e neppure gli studenti della Regia Università di Pisa con i quali mio padre studiò Ingegneria Civile.
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Umberto Abenaim, ABENAIM. Una famiglia ebrea e le leggi razziali