Nel settembre del 1939 Hitler dichiara guerra alla Polonia. A Wadowice, Jurek Kluger e il padre sono richiamati nell’ esercito mentre il comando della Gestapo si installa in via Zatorska nella loro casa. Rozalia, mamma di Jurek, la nonna, la sorella Tesia, gli zii e la cugina Wanda sono costretti a trasferirsi in periferia. Nello stesso mese, i russi annettono la zona orientale della Polonia.
Nel giugno del 1940 Jurek e il padre sono fatti prigionieri e deportati assieme a migliaia di polacchi nell’Unione Sovietica. Dal campo di Maryjskaja nel nord della Russia, possono allontanarsi solo quando Hitler, nel giugno del 1941 dichiara guerra all’Unione Sovietica.
Jurek frequenta la scuola di artiglieria a Karasu, alle falde dell’Himalaya. Nel luglio del 1942 è in Egitto dove partecipa alla battaglia di El Alamein nell’ armata del generale Anders.
Wadowice
Era caldissimo, a Wadowice, quel luglio del 1943. Ma la signora Rozalia aveva ugualmente chiuso le finestre. Credeva di sentirsi più al sicuro. O almeno di tener lontano il male che stava là fuori. Tesia cercava di fare un po’ di vento alla nonna con una cartolina.
All’ improvviso un rumore di passi. Passi rudi, pesanti. Un violento colpo alla porta che non fece resistenza. Uno dopo l’altro piombarono dentro quattro tedeschi.
Le donne non riuscivano neanche a parlare. Attendevano immobili, impaurite.
Il primo ch’ era entrato disse con voce bassa, fredda: “Dobbiamo portarla via!”, e indicò col fucile nonna Huppert.
Rozalia gli si piantò davanti: “No! Questo non potete farlo!”.
+++++
Gian Franco Svidercoschi, Il Papa e l’amico ebreo. Storia di un’amicizia ritrovata