Il filosofo Benedetto Croce, che precedentemente aveva preso posizione contro l’antisemitismo sulla sua rivista “la Critica”, è il solo che, dopo la pubblicazione del Manifesto della razza nel luglio del 1938, manifesta apertamente la sua opposizione alle leggi razziali.
Benedetto Croce
La prima occasione è l’appello promosso dal liberale svedese Gillis Hammar, rettore dell’Università di Stoccolma, in favore degli ebrei tedeschi perseguitati.
Croce risponde al collega con una lettera del 5 agosto 1938, pochi giorni dopo la pubblicazione del Manifesto della razza, da Pollone dove trascorre le vacanze, in cui parla di “ribrezzo” per la politica di Hitler e di preoccupazione per la china italiana: “Disgraziatamente, ora anche in Italia è stata, a un tratto, iniziata un’azione razzistica e antiebraica, che non si sa ancora quali forme assumerà, ma che voglio augurarmi che non sia per essere duratura.
In Italia non vi è mai stato antisemitismo, e l’elemento ebraico cooperò per la sua parte al Risorgimento nazionale”.
A dicembre inizia una campagna di stampa contro di lui, soprannominato “giudeo onorario” da un giornale di Catanzaro, ma il filosofo non si lascia intimorire e dà una mano ai suoi amici ebrei, tra i quali Arnaldo Momigliano e Antonello Gerbi, che tentano di recarsi all’estero.
E l’anno dopo, il 31 gennaio 1939, si sofferma con tristezza su “gli atroci delitti ai quali si assiste impotenti (come è ora la fredda spoliazione e persecuzione degli ebrei, nostri concittadini, nostri compagni, nostri amici, che per l’Italia lavoravano e l’Italia amavano né più né meno di ogni altro di noi)”.
Ma gli italiani reagiscono per la maggior parte con distacco e opportunismo alla nuova situazione. Il decreto del 17 novembre 1938 viene convertito in legge il 5 gennaio 1939 e prende il titolo di Provvedimenti per la difesa della razza italiana.
Si scatenano gli appetiti di sciacalli e profittatori senza scrupoli.
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Mario Avagliano- Marco Palmieri, Di pura razza italiana. L’Italia “ariana” di fronte alle leggi razziali
Mario Avagliano- Marco Palmieri, Di pura razza italiana. L’Italia “ariana” di fronte alle leggi razziali