E’ negli anni Novanta che compare una nuova generazione di negazionisti: Olivier Mathieu e Alain Guionnet si definiscono post-revisionisti e si pongono sulle difensive nei confronti delle giovani generazioni ebraiche.
Per questi autori si tratta di passare all’attacco, sul piano culturale come su quello politico, senza più sensi di colpa o eccessi di cautela…
Olivier Mathieu, docente nell’Università di Lione III, è stato marginalizzato nel Grece ( Groupement de recherche et d’études pour la civilisation européenne) a causa delle sue dichiarazioni filonaziste e antisemite.
Alain Guionnet, promotore assieme a Guillaume della rivista “La guerre sociale”, firma articoli e pamphlet di taglio giudeofobico che gli valgono processi e condanne.
Claudio Vercelli è ricercatore di Storia contemporanea presso l’Istituto di studi storici Gaetano Salvemini di Torino
L’intenzione è quella di andare oltre il negazionismo, passando da quello che viene chiamato “revisionismo storiografico” a una “integrale revisione della storia”. Al primo viene imputato il limite di essersi soffermato solo sulla inesistenza delle camere a gas e sul preteso “genocidio” degli ebrei, quando lo sguardo critico dovrebbe invece muoversi a trecentosessanta gradi. Si tratta infatti di passare a una “critica del giudaismo” che sia integrale e senza tabù.
A questo punto il negazionismo si incontra con l’ ideologia islamista.
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Claudio Vercelli, Il negazionismo. Soria di una menzogna