Segretario della Section française de l’Internationale ouvrière, Paul Rassinier, arrestato dalla Gestapo e deportato, tornò a casa invalido.
Nelle sue numerose opere (tra le altre “ Passage de la ligne” e “Le mensonge d’Ulysse”) afferma che i sopravvissuti alla prigionia avevano esagerato nel raccontare la vita nei lager; inoltre erano stati gli ebrei, con la loro aggressività, a causare la guerra. Per Rassinier era indispensabile mettere in discussione la credibilità dei testimoni dei lager.
…facili sofismi sostituivano alla concretezza di riscontri un capzioso modo di rileggere i fatti, orientandoli e piegando ossessivamente ogni dato che da essi emergeva verso un unico obiettivo: liberare i nazisti dalle nefandezze di cui si erano macchiati.
Louis-Ferdinand Céline era addirittura entusiasta della “Mensonge d’Ulysse” che tendeva a far dubitare della ‘magica’ camera a gas.
Ciò facendo Rassinier aveva di fatto fondato il metodo negazionista, quello che si basava sulla contrapposizione autistica tra i fatti e la propria versione. Quest’ultima, che si presentava come una revisione globale del giudizio su quei tragici trascorsi, doveva letteralmente ‘ricostruire’ gli eventi, e il loro senso, in funzione di un obiettivo politico e ideologico.
Agli inizi degli anni Settanta, la casa editrice La Vieille Taupe si pone come anello di congiunzione tra il vecchio negazionismo e quello che sarebbe subentrato dopo la contestazione studentesca. Gli aderenti al gruppo riconoscono come guida Amadeo Bordiga, fondatore del partito comunista d’Italia, e ritengono per definizione iniquo, lo Stato sia in veste democratica che fascista o stalinista.
Nel 1960, un articolo sul numero 11 del “Programme communiste” tenta di fornire una lettura organicamente economicista della Shoà.
In esso si sostiene che l’ “uso “della memoria di Auschwitz e dei campi di sterminio per corroborare l’idea che l’alleanza tra democrazie liberali e Unione sovietica fosse politicamente e moralmente superiore al nazismo, costituisce un falso ideologico. In realtà l’uno e l’altra sono volti della medesima medaglia, quella capitalista.
Si afferma che gli ebrei furono deportati in quanto “classe” e non come razza, abbandonati a sé perché parte di una piccola borghesia non più utile al capitalismo.
Nel 1978 Robert Faurisson entra a far parte della Vecchia Talpa: avviene il passaggio dal negazionismo come fenomeno di nicchia ristretto in un ambito neonazista e fascista a evento mediatico.
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